L’Uganda è un paese in espansione, ma caratterizzato da gravi contraddizioni interne. Con una popolazione di 28.194 milioni di abitanti, dal 1990 il Paese ha avuto una crescita economica media annuale del 7%, la più alta tra i paesi dell’Africa subsahariana, di cui tuttavia non hanno beneficiato i più poveri. Secondo stime del 2009 il 37% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, la maggior parte donne e giovani che devono lottare contro forti difficoltà economiche. L’attesa di vita in Uganda è di 49 anni. Da 25 anni, da quando cioé l’AIDS è stato registrato nel Paese, 2 milioni di persone sono state infettate dal virus e, di queste, un milione è morta. In questi anni l’epidemia ha colpito prevalentemente gli adulti in età lavorativa, riducendo la capacità delle famiglie e della società di prendersi carico delle categorie vulnerabili: donne e bambini.
Sui 2,3 milioni di orfani presenti in Uganda, almeno un milione ha perso i genitori a causa dell’AIDS.
L’impoverimento del tradizionale impianto della società col suo sistema di valori, abitudini e con la sua capacità di creare forme di solidarietà che fanno fronte ai bisogni reali delle persone, va di pari passo con il crescente tasso di urbanizzazione, acuito anche dal forzato abbandono di molti villaggi del Nord, per anni minacciati dalla guerriglia; il 10% dell’area del distretto di Kampala è costituita da diverse baraccolpoli, dove risiede il 27% della popolazione, con una densità di oltre 14.000 abitanti per kmq in condizioni igienico-sanitarie precarie e in gravi difficoltà economiche e con conseguenti gravissime ripercussioni anche sul campo educativo.
Il Meeting Point International e l’Associazione Santa Lucia
Il rapporto tra il Meeting Point International e l’Associazione santa Lucia si inserisce nel solco del rapporto della nostra Associazione con Fondazione AVSI Ong che in Uganda nasce nel 1984, dall’iniziativa di alcuni medici italiani che lavoravano all’interno dell’ospedale missionario St. Joseph’s a Kitgum e che ritennero necessario iniziare una collaborazione formale con l’ospedale e le istituzioni locali per migliorare la qualità dei servizi offerti e favorire una presenza chiara e definita del personale espatriato. Dal 1990 in poi, AVSI ha rafforzato la sua presenza con uffici a Kampala, attuale quartier generale, nelle aree di Pader e Hoima e con una presenza in dodici altri distretti del Paese.
Rose Busingye, fondatrice del Meeting point è stata testimonial della Cena di Santa Lucia 2014 e porta avanti a Kampala i progetti promossi dal Meeting Point International che opera negli slums di Naguru e dell’Acholi Quarter di Kireka.
LE ATTIVITÀ DEL MEETING POINT INTERNATIONAL:
• Aiuto ai malati di AIDS
Counselling, che viene svolto a due livelli: una volta la settimana presso l’Ospedale di Nsambya in Kampala per persone a cui, per la prima volta, viene comunicato l’esito dell’esame AIDS cui si sono sottoposte; e` un momento molto importante come
possibilita` di instaurare un rapporto che aiuti ad accettare l’eventuale malattia con tutte le sue conseguenze; tre mattine la settimana nell’ufficio del Meeting Point International per persone che sono gia` in cura da tempo, ma che necessitano di aiuto psicologico per affrontare le difficolta` della vita quotidiana.
Visite domiciliari: settimanalmente due infermiere, aiutate da alcuni volontari, visitano tutti i malati che non possono recarsi nei punti di raccolta e segnalano la necessita` di interventi su nuovi pazienti. Distribuzione di medicine e trattamento medico: vengono distribuite medicine ai malati registrati dall’ONG; un medico e` disponibile per i casi piu` seri una volta la settimana. Per le urgenze i pazienti vengono riferiti all’Ospedale di Nsambya, con cui esiste un accordo per l’assistenza.
Trattamento anti-retro-virale: dal 2002 con la diminuzione dei costi delle medicine, e` stato possibile iniziare la cura di alcuni malati. Fornitura di cibo: la distribuzione di cibo “base” (farina di mais, Corn Soya Brand, olio e fagioli) a tutte le famiglie dei malati registrati dall’ONG avviene mensilmente; 3-4 volte l’anno viene distribuito cibo anche a persone povere, non necessariamente malate di AIDS.
• Aiuto ai bambini e ai ragazzi
Pagamento delle spese scolastiche: la maggior parte dei bambini/ragazzi aiutati (piu’ di 2500) sono orfani di genitori morti per AIDS che, senza un intervento esterno, non potrebbero frequentare la scuola. L’aiuto consiste nel pagamento delle tasse, delle uniformi e del materiale scolastico.
Welcoming House: e’ stata costruita una casa di accoglienza in cui vengono ospitati bambini orfani sia di padre che di madre, che non hanno altri parenti in grado di occuparsi di loro. Ad oggi i bambini sono 51, la loro eta` varia da pochi mesi ai 18 anni e sono seguiti da quattro volontarie.
Attivita` ricreativo-educative: al fine di facilitare l’aggregazione del gruppo si utilizzano la danza e l’attivita` teatrale; si svolgono inoltre corsi di educazione sanitaria e sessuale per la prevenzione dell’AIDS, accompagnati da momenti di incontro e di discussione comune su varie tematiche. Si sono organizzate anche gite e visite di istruzione.
• Aiuto alle donne
Alfabetizzazione degli adulti: la maggior parte delle donne registrate nell’ONG non parla inglese e non sa leggere ne’ scrivere neppure nella lingua madre (generalmente Acholi). Si sono pertanto organizzati 4 corsi, due per imparare a leggere e scrivere in Acholi e due per imparare l’inglese, che raccolgono in tutto circa 170 persone.
oAttivita` di microcredito: si tratta di un piccolo prestito che viene concesso per iniziare modeste attivita` (vendita di prodotti ortofrutticoli, fabbricazione di birra locale, acquisto di attrezzi e pagamento di manodopera per il lavoro di spaccatura delle pietre…) che facilitino un guadagno mensile che garantisca almeno un minimo di sostentamento.
Attivita` ricreativo-educative: anche in questo caso i canti e la danza sono molto utili per rafforzare il senso
dell’appartenenza alla tribu` e al gruppo.