Il Libano sta attraversando una crisi economica e politica gravissima, aggravata dall’epidemia del COVID-19 e dall’esplosione avvenuta lo scorso 4 agosto nel porto di Beirut. Oltre il 50% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, il che rende più tese le relazioni tra la popolazione locale e i rifugiati. Il paese ospita infatti 1.500.000 siriani e 300.000 palestinesi, numeri che dato il contesto rendono ancor più complessa l’erogazione dei servizi di base.
AVSI svilupperà ulteriormente le attività di sostegno a distanza per rispondere a esigenze essenziali di cibo, casa, cure sanitarie ed educazione di 1.200 bambini. Accanto a queste, promuoverà anche corsi di alfabetizzazione, associazioni di risparmio e credito, corsi di formazione professionale e attività generatrici di reddito per i genitori. Il percorso di crescita di ogni bambino, cioè, viene sempre pensato in modo connesso a quello della sua famiglia e della sua comunità, cosicché lo sviluppo avvenga in un ambiente sereno.
Grazie a questo progetto, oltre a sostenere azioni educative nelle scuole e la didattica online dei ragazzi sostenuti a distanza, AVSI svolgerà attività di sensibilizzazione e distribuzione di pacchi con beni alimentari, igienico-sanitari e ricreativi nei campi informali siriani. Inoltre continuerà la costruzione di Fada2i, la “Casa AVSI” nel sud del Libano progettata gratuitamente dall’architetto Mario Botta che mira a diventare un punto di riferimento educativo e professionale per più di 100mila persone.