La Cena

La nostra storia

 

La Cena di Santa Lucia è nata nel 2002 a Padova come momento di sostegno efficace verso i progetti internazionali di sviluppo realizzati da Avsi (Associazione volontari per lo sviluppo internazionale, ong che opera dal 1972 nei settori dell’educazione, sanità, igiene, cura dell’infanzia in condizioni di disagio, formazione professionale, sviluppo urbano, sicurezza alimentare, agricoltura, micro-imprenditorialità, ICT e aiuto di emergenza).

Durante diciannove edizioni, affollatissime di partecipanti e di ospiti, in cui sono stati raccolti fondi per realizzazioni in Italia e in ogni parte del mondo, la Cena si è consolidata come appuntamento di solidarietà, incontro e convivialità per tutto il territorio veneto.

Nel 2010 alcuni tra i promotori della Cena hanno dato vita all’Associazione Santa Lucia per la Cooperazione e lo sviluppo tra i popoli, Onlus che promuove attività di solidarietà e sviluppo internazionale e sostegno alla cooperazione accreditata. Come Onlus, l’Associazione lega le sue attività sia alla Cena di Santa Lucia che al sostegno di altri progetti di grande rilevanza internazionale e locale.

Ecco una cronaca in pillole delle singole edizioni.

Diciannovesima edizione, 14 dicembre 2020.

Raccolta fondi causa pandemia.

Avsi a ottobre nonostante la  situazione causata dalla pandemia ci ha proposto il titolo per la raccolta fondi: “Allarga lo sguardo -La speranza accanto a chi ha bisogno” per sostenere i progetti di sviluppo in Burundi, Camerun, Libano, Siria, Italia, Messico.

Era nostro profondo desiderio poter realizzare la 19° edizione della CSL ma a causa dell’aumento di contagi e della seconda ondata di Covid-19 il nostro Presidente ha scelto di sospendere le forme organizzative che via via si andavano studiando per proporre il 14 Dicembre (giorno deputato all’evento della CENA DI SANTA LUCIA 2020) con una lettera aperta a tutti i nostri amici e collaboratori, una raccolta fondi libera e straordinaria per aiutare lo stesso i progetti della CT 2020/21.

Riportiamo il testo della lettera del Presidente dell’Associazione Santa Lucia del 14 dicembre 2020:

Carissimi soci e sostenitori della Cena di Santa Lucia,

Vi scrivo oggi lunedì 14 dicembre, nel giorno in cui ci saremmo dovuti ritrovare insieme per la nostra tradizionale Cena di Santa Lucia 2020. È con tristezza che vi confermo, date le circostanze che ci troviamo a vivere, l’impossibilità di farla.D’altra parte la nostra cena non può trasformarsi in un evento digitale, deve continuare a restare una cena ricca di incontri e di umanità, relazioni e amicizie che ci aiutino ad aprire i nostri cuori regalandoci uno sguardo nuovo, per abbracciare e sostenere i più poveri nel mondo. Questa è la nostra storia e la storia che vogliamo continuare. Nel 2021 ricorrerà il 20° anniversario di questa importante iniziativa di carità costruita insieme ad AVSI e in collaborazione con altre opere di carità, in Italia e nel mondo, tra queste l’Opera Amici di Adua di Suor Laura Girotto in Etiopia, i Medici con l’Africa Cuam e la Caritas Diocesana. La pandemia ci ha fatto fare esperienza del nostro limite: la restrizione della libertà, le difficoltà economiche e la perdita del lavoro, degli affetti più cari, la mancanza delle consuete relazioni interpersonali sono situazioni che hanno messo in discussione le nostre certezze, facendo emergere le nostre fragilità. Abbiamo però sperimentato insieme in questi anni che aprire il nostro cuore e condividere i bisogni rende la nostra vita più vera: per mantenere vivo il senso di attenzione e di fraternità nei confronti delle persone più emarginare vi riporto le indicazioni per poter, anche quest’anno, attraverso la nostra associazione, dare il proprio contributo a sostegno dei progetti di Avsi.

Diciottesima edizione, 09 dicembre 2019.

Il cuore di Padova ha battuto in Fiera per la 18esima edizione della Cena di Santa Lucia, intitolata “Giòcati con noi“, alla quale hanno partecipato circa mille persone. «Il numero mille ci dice che questa è una festa condivisa, che c’è un cuore di Padova vero, fatto di tante storie e persone», ha commentato Graziano Debellini, presidente dell’associazione Santa Lucia Onlus, che dal 2002 promuove l’evento.

Tra i padovani che non hanno voluto far mancare il loro sostegno ai progetti solidali finanziati quest’anno (con un contributo minimo a persona di 130 euro), molti nomi noti della politica, delle istituzioni, della cultura e dell’impresa: il rettore Rosario Rizzuto, il prefetto Renato Franceschelli, il presidente della Fondazione Cariparo Gilberto Muraro, i direttori dell’Us16 Domenico Scibetta e dell’Azienda ospedaliera Luciano Flor, il presidente della Camera di Commercio Antonio Santocono, solo per fare alcuni nomi.

Non poteva mancare il sindaco Sergio Giordani: «Questo appuntamento», ha detto, «dimostra che non è un caso se Padova è la capitale del volontariato». Ma i veri protagonisti sono stati i 300 volontari che da ottobre si sono adoperati perché tutto funzionasse come doveva. «Giornate come questa», ha aggiunto Giorgio Vittadini, professore di Statistica Metodologica all’Università di Milano Bicocca e promotore nel 2002 della Fondazione per la Sussidiarietà, «servono a far emergere il desiderio di bene che c’è il noi, il noi positivo. E più di un gesto di carità, è un gesto educativo. Educa a sentire l’altro come un bene. E se si perdono queste cose, ci perdiamo anche noi come popolo».

Un saluto è stato inviato dal presidente della Regione Luca Zaia. Negli interventi, coordinati dalla giornalista Francesca Trevisi e dell’enogastronomo Paolo Massobrio, è stata data la precedenza al progetti. I fondi raccolti saranno destinati a sette progetti della Fondazione AVSI: oltre a Siria Ospedali aperti, che ha permesso di mantenere operativi tre ospedali cattolici, la costruzione di un centro di accoglienza in Libano, la formazione professionale in Mozambico, lo sviluppo di tecniche agricole in Amazzonia, l’istruzione dei bambini, il contrasto alla solitudine degli anziani in Venezuela e l’assistenza domiciliare delle suore di Carità dell’Assunzione.

Diciassettesima edizione, 10 dicembre 2018.

Oltre 1000 partecipanti, 300 volontari, una presenza consistente di autorità, imprenditori, docenti, esponenti delle associazioni di categoria, associazione di volontariato, come la Croce Rossa di Padova, Mani unite per Padova, Medici in strada, Ass. Down Dadi e tanti giovani: questi i numeri della Cena di Santa Lucia 2018, diciassettesima edizione dell’ormai consueta serata di solidarietà promossa dalla nostra Associazione.

Il tema della serata, proposto da AVSI, è stato: “Sotto lo stesso cielo, osiamo la solidarietà attraverso i confini”. Uomini e donne con lo stesso bisogno, dalla Siria al Venezuela, dall’Italia al Kenya, titolo rappresentato dalle immagini di due padri e due figli che sembrano osservarsi anche se in realtà sono a tremila chilometri di distanza, chi nel nostro Paese e chi nella martoriata terra siriana.Nel Salone 11 della Fiera di Padova, tra il palco, i grandi schermi e i 100 tavoli la vera protagonista della serata è stata dunque la “solidarietà senza confini”, quella che spinge a superare diffidenze e riserve ed apre il cuore a farsi carico di un bisogno simile e reciproco: quello di vivere, cercare, amare e costruire. Il prof. Vittadini ha così concluso il suo intervento: “E’ sempre un bene personale, quello che si realizza, un rapporto uno a uno che diventa reale e che incarna in un luogo e in un giorno particolare”. Parole che sono state riproposte dal presentatore della serata, Riccardo Bonacina (volto televisivo, giornalista ed editore di Vita, la più nota testata del Terzo Settore) a Gianpaolo Silvestri (segretario generale di Fondazione AVSI) come anche da suor Laura Girotto che ha narrato i frutti della sua lunga presenza in Etiopia, mentre Walter Muto e Carlo Pastori, coppia di affermati musicisti, hanno portato il pubblico all’interno di una serie di canzoni dedicate al Natale.

Sedicesima edizione, 11 dicembre 2017.

Il titolo di quest’anno: “La casa dov’è” «Due anni fa tra le tante testimonianze della cena», racconta il presidente dell’Associazione Cena di Santa Lucia onlus Graziano Debellini, «fummo tutti colpiti da un video che aveva come protagonista una ragazzina irachena di nome Myriam (vedi foto). Questa bambina, che nel 2014 aveva nove anni,  insieme alla sua famiglia e agli abitanti di Qaraqosh dovette fuggire da un giorno all’altro dal suo villaggio e trovò rifugio in un campo per sfollati a Erbil. Ricordiamo ancora le sue parole, prive di odio o di desiderio di vendetta, con la speranza di tornare, prima o poi». Oggi le truppe dello Stato islamico sono state cacciate da Qaraqosh e dalla piana di Ninive. «Myriam con la sua famiglia è potuta tornare a casa. Ma cosa troverà dove un tempo c’era il suo villaggio?», si chiede l’imprenditore padovano. «Ecco spiegato il titolo di quest’anno che come sempre riprende quello della campagna Tende di Avsi». La serata ha promosso e sostenuto nella nuova location del Padiglione 11 della Fiera di Padova i seguenti progetti: in Iraq, la ricostruzione di un asilo a Qaraqosh, luogo di educazione, protezione dell’infanzia, ma anche motore per la ricostruzione di una comunità ferita; in Siria “Ospedali aperti” a Damasco e Aleppo, per garantire le cure anche ai più indigenti; in Uganda un sistema integrato di azioni per l’accoglienza dei rifugiati e l’accompagnamento, educazione e formazione al lavoro dei giovani; a Padova le Cucine Economiche Popolari, secondo step del progetto di  cura igienico-sanitaria a persone in difficoltà e senza fissa dimora, italiani e stranieri, favorendo così l’accoglienza e l’integrazione. Novità di quest’anno l’ottima conduzione di  Alessandro  Banfi, giornalista e direttore di Mediaset.

Quindicesima edizione, 12 dicembre 2016.

Quanto alla Campagna Tende di AVSI, il titolo che l’organizzazione ha proposto per il 2016 è #RifugiatiMigranti. Al lavoro per cambiare passo. Questa breve frase esprime il filo che tiene insieme sei progetti diversi che dall’Africa, passando per il Medio Oriente, fino all’Italia, si occupano di rifugiati, migranti e sfollati.
Al lavoro per cambiare passo: nel titolo è contenuta una doppia esortazione insieme a un doppio obiettivo ideale. L’esortazione a “rimboccarsi le maniche” tutti, e a rimettere al centro il tema lavoro, è uno dei cardini dell’impegno di AVSI nei trenta Paesi dove opera. E l’ideale ultimo è appunto un cambio di passo: mettiamoci al lavoro e promuoviamo il lavoro, perché chi è costretto a scappare possa un giorno tornare a casa, e perché tutti siamo disponibili a cambiare il modo di pensare un processo storico radicale e inedito per dimensioni come le migrazioni forzate.Presenti in sala alcuni rappresentanti significativi dei progetti di sostegno ai profughi: il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ospite d’onore della serata; il direttore AVSI Giampaolo Silvestri; don Luca Facco in rappresentanza della Caritas Diocesana di Padova che ci ha raccontato dei progetti in atto sul nostro territorio; mons. Silvano M. Tomasi, promotore del progetto ECUSTA della costruenda Università Cattolica di Addis Abeba. Inoltre presenti tra noi suor Laura Girotto, del progetto un ospedale per Adwa e suor Lia Gianesello, responsabile e colonna portante dell’opera diocesana delle Cucine economiche popolari di Padova.

Ospiti d’eccezione Blubordò vocal ensemble, un coro di 50 splendide voci, diretto dalla cantante Alessandra Pascali. Il gruppo si è formato nel 2011 come ensemble di studio e ricerca sulla vocalità e i brani che propone spaziano dalla musica pop al soul, dalle colonne sonore di musical e film, ai brani natalizi e al gospel.

Quattordicesima edizione, 14 dicembre 2015

Profughi e noi, tutti sulla stessa strada” è il tema della Cena 2015. L’Associazione Santa Lucia con Fondazione AVSI ha accettato quest’anno la sfida lanciata dalla realtà e ormai divenuta inevitabile: stare davanti alla questione profughi sostenendo progetti attraverso i quali farsi compagni per un tratto di strada di chi è costretto a scappare, ad abbandonare tutto per salvare la propria famiglia dal pericolo di morte e di chi cerca, pagando un prezzo altissimo, un destino più dignitoso per sé e i propri cari. Presenti in sala alcuni rappresentanti significativi dei progetti di sostegno ai profughi: il presidente e il direttore AVSI, Alda Vanoni e Giampaolo Silvestri, insieme all’operatore AVSI Giacomo Fiordi che lavora in Iraq a Erbil; don Luca Facco in rappresentanza della Caritas Diocesana di Padova che ci ha raccontato dei progetti in atto sul nostro territorio; i rappresentanti del progetto ECUSTA della costruenda Università Cattolica di Addis Abeba, accompagnati sul palco da una significativa rappresentanza di personalità dell’Università degli Studi di Padova (il rettore Rosario Rizzuto, la prof. Patrizia Burra e il prof. Piergiorgio Sonato) a testimonianza del profiquo legame ormai in atto tra l’Università patavina e l’Università di Addis Abeba. Inoltre presenti tra noi suor Laura Girotto, del progetto un ospedale per Adwa e suor Lia Gianesello, responsabile e colonna portante dell’opera diocesana delle Cucine economiche popolari di Padova. Ospiti d’eccezione in questa edizione il gruppo rock dei “The Sun” che con la colonna sonora “Le case di Mosul” hanno deciso di sostenere le iniziative sociali di AVSI nel mondo.

Tredicesima edizione, 12 dicembre 2014

Generare bellezza. Nuovi inizi alle periferie del mondo” è il tema della Cena 2014. Ospite d’onore Rose Busingye dall’Uganda dove da anni aiuta le vedove e gli orfani vittime del virus HIV. “Giussani mi ha detto che se anche fossi stata sola sulla terra Dio sarebbe venuto per salvarmi. Così mi sono sentita abbracciata e desiderata. E ho potuto dire alle mie donne che valgono molto più della loro malattia”. Dopo Rose sono sfilate sul palco le testimonianze degli operatori della Casa per minori a Itaguà nel Paraguay, dell’Università Cattolica di Addis Abeba, della comunità di recupero Vale de Acor di Lisbona, del nuovo reparto di terapia intensiva pediatrica a Betlemme e il direttore AVSI Giampaolo Silvestri. L’Associazione Santa Lucia sostiene i volontari dell’Avsi nella zona di Erbil e nel Kurdistan in soccorso alle decine di migliaia di cristiani fuggiti dall’Iraq. Il video di presentazione ha mostrato anche parte di un reportage realizzato per il sito del Giornale da Gian Micalessin. Ma oltre all’impegno nei territori più lontani con la cena di santa Lucia continuiamo a sostenere iniziative di lunga tradizione di Padova: dall’Opera della Provvidenza di Sant’Antonio alle Cucine economiche popolari gestite dalle suore Francescane Elisabettine. Presente anche il direttore del Cuamm, don Dante Carraro, che ha citato la motivazione con la quale il Time ha eletto personaggio dell’anno gli “Ebola Fighters”: “Non le armi scintillanti combattono la guerra, ma il cuore degli eroi”.

Dodicesima edizione, 09 dicembre 2013

Storie di un nuovo mondo” è il tema della cena di quest’anno, che come tradizione si protende verso i continenti per valorizzare progetti in cui si accoglie, si educa, si avvia al lavoro. Alla presenza del sindaco reggente di Padova Ivo Rossi, il presidente Graziano Debellini durante un incontro del Comitato Promotore ha presentato i progetti sostenuti dalla cena edizione 2013. Come tradizione, si parte con quattro progetti Avsi in Siria, Kenya, Perù e Uganda. Legati alla realtà padovana sono invece due progetti in Etiopia, due “lavori in corso” che gli amici della Cena conoscono bene: l’Ospedale della missione salesiana di Adwa coordinato da suor Laura Girotto e l’Università Cattolica San Tommaso d’Aquino Ecusta di Addis Abeba. Gli altri due progetti sono la cilena Casa Buon Samaritano per malati terminali e il sostegno al Caritas Baby Hospital di Betlemme, in collaborazione con l’Associazione Uniti per Crescere Onlus del professor Giorgio Perilongo, direttore del dipartimento di Pediatria Salus pueri dell’Università di Padova. Tra gli ospiti, oltre ai rappresentanti dei progetti, Domenico Quirico e i cuochi d’eccezione Piergiorgio Siviero e Luigi Biasetto.

Undicesima edizione, 10 dicembre 2012

E’ dedicata al tema “Costruendo un bene per tutti”. Millecento partecipanti, quasi un centinaio di aziende ed enti sostenitori, 250 volontari, una rassegna stampa lunghissima (compresi Tg2 e CorrierEconomia), una stima di 150mila euro raccolti per sei progetti di sviluppo: i quattro delle Tende Avsi in Ecuador, Uganda, Siria ed Etiopia più il Caritas Baby Hospital che cura i bimbi di Betlemme e dintorni e la Casa del Buon samaritano, ospedale cileno a trecento chilometri da Santiago. Tra gli ospiti Luciano Violante, Giancarlo Galan, Flavio Tosi e i rappresentanti dell’Armenia e dell’Etiopia. Cuochi di eccezione Massimiliano Alajmo, Giancarlo Perbellini, Piergiorgio Siviero e Luigi Biasetto.

Decima edizione, 12 dicembre 2011

Tema “Alle radici dello sviluppo il fattore umano”. Questo significativo traguardo è descritto dalle parole del presidente dell’Ass. Santa Lucia Graziano Debellini: “La nostra all’inizio era solo una cena, adesso, dopo dieci anni, è una storia”. Nella sala principale del centro congressi Papa Luciani di Padova ci sono 600 persone; più di 400 sono collegate in diretta nell’adiacente sala rossa con la conduzione della giornalista Francesca Trevisi. I contributi versati superano quota centomila euro e saranno destinati a sette interventi: quattro della Fondazione Avsi in Kenya, Egitto, Haiti e Congo, più altri due in Etiopia oltre che alle Cucine economiche popolari della Diocesi di Padova. I testimonial della serata per questa decima edizione sono i protagonisti dei progetti sostenuti: Suor laura Girotto della Missione salesiana di Adwa, Suor Lia Gianesello delle cucine popolari di Padova, padre Teklè Mekonnen e monsignor Silvano Tomasi, rispettivamente rettore dell’Università cattolica di Addis Abeba e Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu a Ginevra, tutti a raccontare storie in cui il fattore umano si rivela la chiave dello sviluppo.

Nona edizione, 13 dicembre 2010

Tema “Le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo”. Nuovo record di presenze, con oltre 1100 partecipanti. Il ministro degli Esteri Frattini interviene con un messaggio video, ma le vere protagoniste sono tre donne: l’ambasciatrice di Haiti Geri Benoit, Margherita Coletta, che racconta i progressi dei progetti in Africa a un anno di distanza, e suor Laura Girotto, coraggiosa missionaria veneta che in Etiopia ha fondato un ospedale e una scuola professionale. Salgono a circa 90 le aziende che collaborano alla buona riuscita della manifestazione. E il menu della serata è ispirato alla lotta agli sprechi in cucina.

Ottava edizione, 11 dicembre 2009

L’ottava edizione intitolata «Crisi o sviluppo: la persona fa la differenza». Toccante la testimonianza di Margherita Caruso Coletta, vedova del brigadiere Giuseppe Coletta, perito nel 2003 nella strage di Nasiriyah. All’Associazione Coletta, oltre che ai progetti Avsi, viene devoluta parte del ricavato. Ma c’è anche spazio per la onlus Un cuore un mondo Padova e i suoi interventi medici in Eritrea. Anche Margherita Coletta prosegue nella tradizione di incontrare i detenuti in carcere nel pomeriggio: un dialogo palpitante che tocca i cuori di molti. I volontari della cena ora sono 250, il comitato promotore annovera 35 personalità, oltre 80 le aziende sostenitrici.

Settima edizione, 12 dicembre 2008

«Lo sviluppo ha un volto». Ritorna Valentina Vezzali, accompagnata dall’olimpionico di canottaggio Rossano Galtarossa. Altri ospiti d’onore sono il sassofonista “Blue Lou” Marini e il trombettista Alan “Fabulous” Rubin, componenti dei Blues Brothers. I due si esibiranno nel carcere penale di Padova nel pomeriggio dello stesso giorno: per la prima volta poi tra i volontari della cena ci sono anche alcuni detenuti. Nasce un comitato promotore della Cena con 29 rappresentanti delle maggiori organizzazioni economiche e sociali. Le aziende sostenitrici si attestano su quota 74, con una forte partnership con Coldiretti e i suoi prodotti a km zero presenti in menu.

Sesta edizione, 12 dicembre 2007

«Vicky, storie dell’altro mondo. In questo mondo», traendo spunto dalla rinascita umana di una donna ugandese ammalata di Aids. La madrina è la pluriolimpionica di fioretto Valentina Vezzali. Il Mattino di Padova intitola “Cl, la città mostra il suo cuore”. Si raggiunge la cifra record di centomila euro raccolti, le presenze si attestano sempre sul migliaio, le aziende sostenitrici sulla sessantina.

Quinta edizione, 11 dicembre 2006

la quinta edizione dallo slogan è «La carità sarà sempre necessaria, anche nella società più giusta». Niente madrina, ma un ospite fuori dagli schemi come il comico romagnolo Paolo Cevoli di Zelig. Molte delle 63 aziende sostenitrici cominciano a dare apporti anche di carattere tecnico, soprattutto nella ristorazione e negli allestimenti. Maria Grazia Cucinotta, non potendo fermarsi in serata a Padova, visita nel pomeriggio i detenuti del carcere penale: “Un giorno di Grazia”, per i giornali locali.

Quarta edizione, 12 dicembre 2005

Dedicata a «La prima carità è l’educazione». Tra i progetti sostenuti la Holy Family School di padre Bepi Berton, missionario saveriano originario di Marostica (Vicenza). Ospite d’onore Maria Grazia Cucinotta. Boom di adesioni, si sfiora il migliaio, quota che rimarrà stabile per gli anni successivi, con una cinquantina di aziende sostenitrici. I giornali locali parlano di “cena trasversale che unisce destra e sinistra”. Ma il momento più commovente è la proiezione di un breve video di don Luigi Giussani, scomparso nel febbraio dello stesso anno.

Terza edizione, 13 dicembre 2004

A tema “Condizione per lo sviluppo è educare alla carità”. La madrina della manifestazione è la principessa Alessandra Borghese, che presenta il suo volume “Con occhi nuovi”. In collegamento video intervengono il senatore a vita Giulio Andreotti e il Patriarca caldeo di Baghdad Emmanuel III Delly, che rivolge un appassionato appello per i cristiani del Medio oriente. Le aziende sostenitrici sono una quarantina. Tra i destinatari della raccolta di fondi c’è anche l’Opera della Provvidenza di Sant’Antonio di Sarmeola della diocesi di Padova.

Seconda edizione, 12 dicembre 2003

Tema: «Lo sviluppo è il vero nome della pace». Madrina d’eccezione è Maria Grazia Cucinotta. Lo sciopero dei treni impedisce a Giulio Andreotti di presenziare. Si collega però in diretta video all’inizio della serata. Si registrano 614 presenze. Le testate locali rimarcano la presenza sempre maggiore di amministratori locali e imprenditori alla Cena, che diventa l’evento natalizio per eccellenza della città.

Prima edizione, 12 dicembre 2002

Fin dalla prima edizione interviene Giorgio Vittadini, allora presidente della Compagnia delle Opere, che sarà presente ogni anno. La Cena è subito un successo: aderiscono in 500. Danno il loro patrocinio la Regione Veneto, la Provincia e il Comune di Padova e vari enti economici ed associazioni di categoria, con il sostegno di una ventina di aziende. Organizza la Compagnia delle Opere Nordest, allieta la serata l’orchestra jazz di Benny Lamonica.

 

 

Ed ora appuntamento alla prossima Cena di Santa Lucia, la cui data sarà comunicata non appena le condizioni sanitarie lo permetteranno